Abbiamo alle spalle due quarti posti e sappiamo di giocarci tutto. La formula scelta dal comitato di regata è decisamente discutibile: percorso crociera da Marina di Carrara al Tino e ritorno, la prima regata è l'andata, la seconda è tutto il percorso; chi sbaglia la prima parte compromette sia la prima che la seconda regata e, di fatto, tutto il campionato.
Le previsioni danno grecale fino a 30 - 35 nodi. Per non rischiare di essere troppo leggeri oggi siamo in cinque: io, Luciana, Matteo, Anna ed Enrico.
In partenza però non ci sono più di 2 nodi e arrivare alla boa di disimpegno è un patimento. La carena comincia ad essere sporca (la spingardata data il primo giorno di regate non è stata probabilmente una mossa furba visto che ha portato via tutta la autolevigante che avevo...) e con queste condizioni soffriamo terribilmente; le nostre dirette avversarie scappano tutte, Maria Ganciona, Slim, Maurica e anche le altre che ci erano sempre state dietro.
In partenza però non ci sono più di 2 nodi e arrivare alla boa di disimpegno è un patimento. La carena comincia ad essere sporca (la spingardata data il primo giorno di regate non è stata probabilmente una mossa furba visto che ha portato via tutta la autolevigante che avevo...) e con queste condizioni soffriamo terribilmente; le nostre dirette avversarie scappano tutte, Maria Ganciona, Slim, Maurica e anche le altre che ci erano sempre state dietro.
Ogni tanto da punta Bianca sentiamo boati di vele che sbattono violentemente e che si squarciano...incredibile, in mezzo miglio si passa dalla bonaccia a oltre 20 nodi...
Quando finalmente entriamo nel vento ci rendiamo conto che i nodi non sono 20, ma parecchi di più:
"Molla tutto!! Luci, rolla il Genoa! Matteo, prendiamo due mani alla randa!"
"Due mani???"
"Si, due! E facciamo presto che strappiamo tutto! Anna tu pensa alla drizza, Enrico non ti muovere dalla falchetta!"
La prima raffica che ci investe è a 27 nodi, che presi a tutta tela sdraiano quasi completamente la barca. Una violenta straorzata, poi giusto il tempo di manovrare per ridurre la tela e abbiamo saltato la boa; viriamo per tornare indietro e poi viriamo ancora per metterci sulla lay line.
Giriamo la boa ed iniziamo un lasco che ci porta ben oltre i 6 nodi, ad un passo dalla planata...appena doppiamo punta bianca il vento sale ancora intorno ai 30 nodi. La barca diventa terribilmente orziera, non capisco perché, mi pare che tutto sia regolato al punto giusto, ma le straorzate si susseguono frequenti, non riusciamo a tenerla, un disastro...
Intanto incrociamo Maria Ganciona che con il solo fiocco ed un passo notevole sta già tornando indietro...li guardiamo ammirati e con un po' di invidia...

Quando faticosamente doppiamo punta bianca vediamo un gommone avvicinarsi alla boa e portarsela via...siamo arrivati con oltre un'ora di distacco dalla prima: DNF in entrambe le prove...
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