domenica 1 dicembre 2013

Campionato d'Autunno - Quarta giornata

Abbiamo alle spalle due quarti posti e sappiamo di giocarci tutto. La formula scelta dal comitato di regata è decisamente discutibile: percorso crociera da Marina di Carrara al Tino e ritorno, la prima regata è l'andata, la seconda è tutto il percorso; chi sbaglia la prima parte compromette sia la prima che la seconda regata e, di fatto, tutto il campionato.
Le previsioni danno grecale fino a 30 - 35 nodi. Per non rischiare di essere troppo leggeri oggi siamo in cinque: io, Luciana, Matteo, Anna ed Enrico.
In partenza però non ci sono più di 2 nodi e arrivare alla boa di disimpegno è un patimento. La carena comincia ad essere sporca (la spingardata data il primo giorno di regate non è stata probabilmente una mossa furba visto che ha portato via tutta la autolevigante che avevo...) e con queste condizioni soffriamo terribilmente; le nostre dirette avversarie scappano tutte, Maria Ganciona, Slim, Maurica e anche le altre che ci erano sempre state dietro.
Ogni tanto da punta Bianca sentiamo boati di vele che sbattono violentemente e che si squarciano...incredibile, in mezzo miglio si passa dalla bonaccia a oltre 20 nodi...
Quando finalmente entriamo nel vento ci rendiamo conto che i nodi non sono 20, ma parecchi di più:
"Molla tutto!! Luci, rolla il Genoa! Matteo, prendiamo due mani alla randa!"
"Due mani???"
"Si, due! E facciamo presto che strappiamo tutto! Anna tu pensa alla drizza, Enrico non ti muovere dalla falchetta!"
La prima raffica che ci investe è a 27 nodi, che presi a tutta tela sdraiano quasi completamente la barca. Una violenta straorzata, poi giusto il tempo di manovrare per ridurre la tela e abbiamo saltato la boa; viriamo per tornare indietro e poi viriamo ancora per metterci sulla lay line.
Giriamo la boa ed iniziamo un lasco che ci porta ben oltre i 6 nodi, ad un passo dalla planata...appena doppiamo punta bianca il vento sale ancora intorno ai 30 nodi. La barca diventa terribilmente orziera, non capisco perché, mi pare che tutto sia regolato al punto giusto, ma le straorzate si susseguono frequenti, non riusciamo a tenerla, un disastro...
Intanto incrociamo Maria Ganciona che con il solo fiocco ed un passo notevole sta già tornando indietro...li guardiamo ammirati e con un po' di invidia...
  
Quando arriviamo alla boa del Tino il vento è salito ancora: l'anemometro è sempre in allarme (lo avevo tarato a 35 nodi) e leggo una punta oltre i 40; ci guardiamo intorno ma non c'è nessuno a prendere i tempi; considerate le condizioni non ci stupiamo, chiamiamo con il VHF il comitato ma non abbiamo risposta. Nel dubbio continuiamo la regata, dietro di noi abbiamo solo Lussy che ha le nostre stesse difficoltà...
Quando faticosamente doppiamo punta bianca vediamo un gommone avvicinarsi alla boa e portarsela via...siamo arrivati con oltre un'ora di distacco dalla prima: DNF in entrambe le prove...

domenica 24 novembre 2013

Campionato d'Autunno - Terza giornata

PRIMA REGATA Il sole non ha alcuna intenzione di farsi vedere, ma il mare è tranquillo e il vento soffia a 6-8 nodi. Stesso equipaggio della regata precedente. Partiamo lontani dalla barca giuria ma abbiamo aria pulita e al primo incrocio sfiliamo appena a poppa di Maria Ganciona. Scegliamo il lato destro del campo di regata e quando il vento ruota da quella parte ne traiamo il massimo vantaggio.
Alla boa siamo dietro a Maria Ganciona, ma la distanza è minima, in compensato potremmo essere davanti...non ci pensiamo, issiamo lo spi mure a dritta poi subito una strambata; le manovre sono perfette, non sbagliamo nulla e la rotazione del vento ci porta diretti in boa. Maria Ganciona è sempre li, alla nostra portata, stiamo andando bene. Spariamo lo spi, apriamo il fiocco, giriamo la boa, mettiamo la barca a segno e...NOOOOO! va via il vento... Così ci ritroviamo tutti (ma proprio tutti) in un fazzoletto di mare attorno alla boa di poppa a boccheggiare in cerca di un alito di vento; Maria Ganciona è 30 metri davanti a noi quando il comitato annulla la regata. La prendo maluccio (diciamo così) ma penso sia comprensibile considerato che l'unica barca che avevamo davanti ci paga quasi 100 secondi a miglio...

SECONDA REGATA Dopo 10 minuti il vento ritorna ma non ha nulla a che vedere con quello di prima: ha ruotato di oltre 90 gradi e soffia da Maestrale a oltre 20 nodi. Il comitato prepara le boe per la seconda regata. Decidiamo di prendere una mano alla randa ma quando è il momento di ripartire siamo in ritardo.  Non capisco perché ma la barca è difficile da gestire e appena mi distraggo va in straorza; eppure tutto sembra regolato a dovere...forse siamo solo troppo leggeri...
Come se non bastasse a poche lunghezze dalla prima boa di bolina sulla lay line mure a dritta, troviamo Marina 2 che sale mura a sinistra e ci vira davanti; nella virata perde la manovella del winch e non riesce a cazzare la scotta del fiocco; prima di rendercene conto le siamo sulla poppa. La vedo scarrocciare, che faccio? Potrei orzare qualche grado per rallentare la barca, aspettare che Marina 2 scada sottovento e quindi passarle sopra poggiando nuovamente; idea pessima, non può funzionare, solo un cretino ci proverebbe...e infatti ci provo: in un attimo mi va il fiocco a collo, la barca quasi si ferma, siamo lenti nella doppia virata e perdiamo una vita...
Mentre la nostra regata è disastrosa, Maurica (l'altro First 260) corre veloce con randa e fiocco pieni. Sembra non avere alcun problema nella gestione della barca, possibile che sia tutto da attribuire al maggior peso dell'equipaggio? Arriveranno primi in tempo compensato, secondi in reale a meno di due minuti da Maria Ganciona. Complimenti davvero.
Matteo continua a ripetere che non possiamo arrivare in boa sempre così tirati e che per compensare i nostri limiti dobbiamo tenerci qualche margine in più...probabilmente ha ragione, devo tenerne assolutamente conto.
Torniamo a casa delusi e amareggiati. Pessima giornata, da dimenticare

domenica 27 ottobre 2013

Campionato d'Autunno - Prima giornata

A bordo, insieme a me, Luciana, Matteo e Anna. È la prima regata a bastone che disputiamo e ci rendiamo subito conto di essere in difficoltà, sia dal punto di vista tattico, sia dal punto di vista fisico. Maria Ganciona e Slim sono avanti fin dall'inizio, sembrano non sbagliare nulla e per noi sono imprendibili.
Alla fine Marina2 è terza, Alkmaar quarta. Viene disputata una sola regata (peccato perché le condizioni meteo sono ideali). Andiamo a casa con un po' di amarezza ma siamo consapevoli dei nostri errori e sappiamo dove possiamo migliorare.

domenica 30 giugno 2013

Assoregata - La prima regata di "Alkmaar"

Ho partecipato all'Assoregata 2013 quasi per scherzo. 18 ore prima della partenza nemmeno sapevo che il giorno dopo sarebbe stata disputata la regata, poi, in 10 minuti, è successo tutto: uscendo dall'Assonautica vedo alcuni amici che brindano e sgranocchiano patatine: tra me e me intuisco la ragione, ma rimango impassibile. Che faccio, chiedo qualcosa? Ma no dai, se poi attacco bottone Roberto cercherà sicuramente di convincermi a partecipare, ne sono certo...la barca non è pronta, sono 10 anni che non faccio una regata, non ho equipaggio e poi la Luci ha lavorato anche oggi (che è sabato) come faccio a dirle che domani facciamo una regata...ok, ho deciso, tiro dritto e faccio finta di niente...e invece...:"Cosa festeggiate?"
Non ce l'ho fatta, non sono riuscito a trattenermi...Roberto non si smentisce ed a dargli man forte arriva anche Giovanni. In 5 minuti Alkmaar è iscritta alla sua prima regata.

Percorso crociera, con partenza nelle acque antistanti l'Assonautica, uscita dal Golfo dal varco di levante, giro della boa a croce gialla in prossimità del Tino e ritorno al punto di partenza. 

A bordo con me: Luciana (che non mi abbandona mai), Matteo ed Enrico (convinti la sera del sabato davanti ad una pizza al Caran).

Unico obiettivo: non arrivare ultimi.

Partiamo male (anzi malissimo), sbaglio il tempo, la distanza, la strategia, insomma: in partenza sbaglio tutto!!!
Non ci demoralizziamo, l'obiettivo è chiaro a tutti e pensiamo di poterlo ancora centrare. Il vento rinfresca leggermente, fino a 10-12 nodi; rompo le palle a tutti: "...cazza un pochino, ancora un po', stop!, troppo, molla appena, ok ci siamo. Aspetta, aspetta, aspetta, ancora un pelo.... adesso tutti sopravvento, anzi no, uno sottovento, carrello avanti di quattro dita, no, meglio come era prima...". Alla fine la barca prende un bel passo. Un po' di virate, un po' di incroci e siamo di nuovo nel mucchio (la classe TAV B, in cui siamo iscritti, è la più numerosa), anche se i più grandi (IRC e ORC) sono già lontani. Al varco di levante, c'era da aspettarselo, il vento scende e uscire dalla diga è una sofferenza. Le distanze aumentano e dal quel momento in poi navighiamo quasi da soli. Alla boa del Tino lascio il timone alla Luci, vado a prua e diamo spi. Lo teniamo fino alla linea di arrivo, non sappiamo dove siano le altre barche e quando tagliamo il traguardo nessuno di noi sa se siamo riusciti a centrare l'obiettivo.
Il dubbio ci attanaglia: ma saremo davvero gli ultimi? Ma dietro ci sono solo i Meteor? 

Arrivati all'Assonautica ci raggiungono Sara e la piccola Matilde, mangiamo qualcosa e chiudiamo lo spuntino con i pasticcini portati da Matteo, gesto che diventerà istantaneamente un preciso rito scaramantico.

La premiazione è alle 19:00 al circolo ufficiali. Che facciamo andiamo o no? Siamo indecisi, poi alla fine io e la Luci decidiamo di andare. Non possiamo crederci:  siamo primi in TAV B e, essendo la classe più numerosa, vinciamo anche il premio speciale LIONS. Matteo ed Enrico non ci credono, devo fare una foto alla classifica ed una ai trofei ed inviargliele. Mi chiamano le mogli di entrambi, Sara ed Anna; la risposta è la stessa: "Ti giuro, è vero, non ho usato photoshop!!!"

Agevolati dal rating? Forse sì, chissà....
Che facciamo? Ci riproviamo? La prossima è la Tino x 2, mi sarebbe sempre piaciuto disputarla, ma adesso è tutto più difficile....non si può che peggiorare!!!